venerdì 20 agosto 2010
Il didjeridoo è uno strumento strano
e fortemente maschile,
ingannevole come tanti uomini.


Ha mille toni in ogni soffio.
Sa tradurre il respiro, manipolare il vento.
È uno strumento lungo e rigido,
esageratamente sessuale
come il suo suono basso,
che penetra l’aria,
che finge di essere altro.


Ma il didjeriddoo ha sempre una nota sola.
Solo quella esce dal suo corpo cavo,
alla fine noiosa, ha bisogno di altro.


È una fantasia incapace di evolvere,
di mantenere, durare.
È naturalmente limitata,
un mare immobile senza il suo rumore,
impermeabile.
Un pupazzo che senza una mano è vuoto.


Guardami negli occhi.
Io nacqui pianoforte.










0 commenti:

Translate my blog

English Vietnamese Welsh Swedish Slovenian Serbian Romanian Polish Filipino Latin American Spanish Turkish Latin Ukrainian Slovak Lithuanian Latvian Indonesian Catalan Hebrew Hindi Icelandic Hungarian Finnish Chinese Traditional Chinese Simplified Korean Japanese Portuguese Italian French Spanish Arabic Dutch Danish Czech Croatian Bulgarian Brazilian Portuguese Norwegian Russian Greek German

Sono io

La mia foto
"...la più ingenua delle bambine, la più libera delle schiave, la più innocente delle puttane, la più eretica delle sante, la più folle creatrice di tele astratte e parole mai dimenticate, la più fiera signora di vetri infranti e nodi custoditi in un cassetto, la più inquieta sposa di venti e maree ribelli, la più eccentrica regina di idealismi, senza corona e senza terra..."

Senza Tempo


Foto turche

Roy Tanck's Flickr Widget requires Flash Player 9 or better.

Get this widget at roytanck.com

Sono lunatica

LE MIE FASI

Curiosi dal mondo

Da dove venite?



Nella soffitta dei mesi

Aggregatore TopOfBlogs contatti messenger