martedì 9 febbraio 2010


I cani che non ho mai avuto
hanno gli occhi dolci e tristi
oppure selvaggi e monelli
oppure curiosi e malinconici...


I cani che non ho mai avuto
mi aspettano in casa con un caffè
quando torno
stanca del lavoro.

Mi portano le vecchie pantofole
e quando finalmente mi siedo sul divano,
si
sdraiano accanto a me
e mi chiedono racconti sul giardino d’acqua di Monet.


I cani che non ho mai avuto
rispondono al telefono
quando io non ho voglia
di parlare,
e spesso mi lasciano messaggi nella segreteria,
perché sospettano che
mi piacerebbe trovarne un paio
quando invece non ci sono...


I cani che non ho mai avuto
parlano tutte le lingue del mondo
del
sottomondo e del sopramondo
e pure le lingue dell'immondo.

Mi aiutano a fare traduzioni
e mi prestano i loro occhiali
quando voglio 
leggere la sera.


I cani che non ho mai avuto
odorano di gelsomino se sono allegri,
di mandarino se sono malinconici,
e di cannella se hanno visto la porta aperta
del vicino.


I cani che non ho mai avuto
non sono codardi,
hanno sempre voglia di
viaggiare il venerdì 17,
giocano a nascondino con le ombre
e piangono
solo quando hanno voglia di piangere.


I cani che non ho mai avuto
portano abiti strani...
la maglietta della
Lazio,
il bianco di Siracusa
e il nero di Otello senza Desdemona...


I cani che non ho mai avuto
sono sempre con me
quando mi sveglio
e quando
non riesco a dormire
e mi ritrovano quando mi perdo.
 
I cani che non ho mai avuto
sono scontrosi,
 disordinati,
ironici
e adorano l'
etimologia.


I cani che non ho mai avuto
leggono a tratti Baricco, la Allende  e Kundera.
Criticano la mia grammatica quasi sempre,
se la lascio sul
pavimento o sulla sedia.


I cani che non ho mai avuto
sono nati oggi
e non mi lasceranno mai più.




1 commenti:

teofilo ha detto...

i cani
che ho avuto
hanno pianto
hanno riso
più di me

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