venerdì 24 settembre 2010


Sono un centro pagina:
già troppo distante dall’inizio
e ancora troppo distante dalla fine.


L’unica pagina dove si vede la rilegatura.
L’unica con i numeri ordinati.
Quella che puoi staccare, da un quaderno bianco,
senza che se ne senta la mancanza.


Quella che nel cuore ha le graffe pungenti.
Quella che sai in un solo istante,
quante ne hai lette e quante ne rimangono.
Quella che puoi usare per un aeroplano di carta.
Da far volare con il secondo alito di vento,
il primo alito, il tuo, è già sulla punta.


Quella pagina che non leggerà nessuno
di quelli che si accontentano della copertina.


Un centro pagina in carne ed ossa
intriso d’inchiostro antipatico alla comune cellulosa,
con pochissime lettere bianche da offrire.







1 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente il suo punto di vista. Ottima idea, sono d'accordo con lei.
Assolutamente d'accordo con lei. Ottima idea, condivido.

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