giovedì 30 settembre 2010
(Foto gentilmente concessa da Teofilo Palans - Tutti i diritti riservati)
Quando hai capito
che ciò che ti prende non è tanto la meta,
il viaggio, il girare di porto in porto
o il baciare terre sconosciute.
Semplicemente ti rendi conto
che è come il campo magnetico terrestre:
solamente una direzione.
Segna sempre la stessa direzione la bussola,
per quanto io possa andare dove voglia,
che provi, che mi convinca
o che mi suggeriscano stancamente
che altre sono le strade migliori,
convenienti, felici.
Il Nord
quello è
e quello rimane.
Quando hai capito
che ciò che ti prende non è tanto la meta,
il viaggio, il girare di porto in porto
o il baciare terre sconosciute.
Semplicemente ti rendi conto
che è come il campo magnetico terrestre:
solamente una direzione.
Segna sempre la stessa direzione la bussola,
per quanto io possa andare dove voglia,
che provi, che mi convinca
o che mi suggeriscano stancamente
che altre sono le strade migliori,
convenienti, felici.
Il Nord
quello è
e quello rimane.
(mi sono capita da sola)
lunedì 27 settembre 2010
(foto di Obiettivo Pauline - Dalla finestra di casa stasera)
Come il servizio buono,
che si tiene più in alto
senza mai averlo usato,
i gioielli più belli che si lasciano in banca
ed indosso non metti,
la vita che avrebbe potuto
ed in fondo davvero non è,
conservo desideri di vetro
nella plastica a bolle
portandoli dietro in un eterno trasloco.
Ma certe emozioni sono meglio se usate.
Come un legno segnato
di un parquet che ha vissuto...
Come il servizio buono,
che si tiene più in alto
senza mai averlo usato,
i gioielli più belli che si lasciano in banca
ed indosso non metti,
la vita che avrebbe potuto
ed in fondo davvero non è,
conservo desideri di vetro
nella plastica a bolle
portandoli dietro in un eterno trasloco.
Ma certe emozioni sono meglio se usate.
Come un legno segnato
di un parquet che ha vissuto...
venerdì 24 settembre 2010
Sono un centro pagina:
già troppo distante dall’inizio
e ancora troppo distante dalla fine.
L’unica pagina dove si vede la rilegatura.
L’unica con i numeri ordinati.
Quella che puoi staccare, da un quaderno bianco,
senza che se ne senta la mancanza.
Quella che nel cuore ha le graffe pungenti.
Quella che sai in un solo istante,
quante ne hai lette e quante ne rimangono.
Quella che puoi usare per un aeroplano di carta.
Da far volare con il secondo alito di vento,
il primo alito, il tuo, è già sulla punta.
Quella pagina che non leggerà nessuno
di quelli che si accontentano della copertina.
Un centro pagina in carne ed ossa
intriso d’inchiostro antipatico alla comune cellulosa,
con pochissime lettere bianche da offrire.
già troppo distante dall’inizio
e ancora troppo distante dalla fine.
L’unica pagina dove si vede la rilegatura.
L’unica con i numeri ordinati.
Quella che puoi staccare, da un quaderno bianco,
senza che se ne senta la mancanza.
Quella che nel cuore ha le graffe pungenti.
Quella che sai in un solo istante,
quante ne hai lette e quante ne rimangono.
Quella che puoi usare per un aeroplano di carta.
Da far volare con il secondo alito di vento,
il primo alito, il tuo, è già sulla punta.
Quella pagina che non leggerà nessuno
di quelli che si accontentano della copertina.
Un centro pagina in carne ed ossa
intriso d’inchiostro antipatico alla comune cellulosa,
con pochissime lettere bianche da offrire.
giovedì 23 settembre 2010
sabato 18 settembre 2010
Ogni uomo deve capire
che tutto può sparire
molto in fretta:
il gatto, la donna, il lavoro,
la ruota davanti,
il letto, le pareti, la stanza.
Tutte le nostre necessità,
amore compreso,
poggiano su fondamenta di sabbia,
e ogni causa determinata,
per sconnessa che sia,
può essere la tua rovina.
Tutte le tue stoviglie che si spaccano
sul pavimento della cucina,
lui entra
e tu sei là, disperata,
seduta a terra
e lui domanda:
"Mio dio, cosa succede?",
e tu rispondi:
"Non so, non so"...
che tutto può sparire
molto in fretta:
il gatto, la donna, il lavoro,
la ruota davanti,
il letto, le pareti, la stanza.
Tutte le nostre necessità,
amore compreso,
poggiano su fondamenta di sabbia,
e ogni causa determinata,
per sconnessa che sia,
può essere la tua rovina.
Tutte le tue stoviglie che si spaccano
sul pavimento della cucina,
lui entra
e tu sei là, disperata,
seduta a terra
e lui domanda:
"Mio dio, cosa succede?",
e tu rispondi:
"Non so, non so"...
mercoledì 15 settembre 2010
C’è una leggenda giapponese che dice
che ognuno di noi nasce con un filo rosso
legato al mignolo della mano sinistra.
Questo filo ci lega indissolubilmente
alla persona cui siamo destinati,
il nostro grande amore,
la nostra anima gemella.
Le anime così unite,
sono destinate ad incontrarsi,
non importa il tempo che dovrà passare,
le circostanze o le distanze che le separano:
il filo non si spezzerà mai.
Non si può sfuggire al destino…
che ognuno di noi nasce con un filo rosso
legato al mignolo della mano sinistra.
Questo filo ci lega indissolubilmente
alla persona cui siamo destinati,
il nostro grande amore,
la nostra anima gemella.
Le anime così unite,
sono destinate ad incontrarsi,
non importa il tempo che dovrà passare,
le circostanze o le distanze che le separano:
il filo non si spezzerà mai.
Non si può sfuggire al destino…
giovedì 9 settembre 2010
Siamo stati naviganti con l’acqua alla gola e,
in tutto questo bell’andare, quello che ci consola
è che siamo stati lontani e siamo stati anche bene
e siamo stati vicini e siamo stati insieme.
Siamo stati contadini, noi due, senza conoscere la terra
e piccoli soldati senza amare la guerra.
Ci hanno mandati lontano senza spiegarci bene
e siamo stati male, ma siamo ancora insieme.
Grandi corridori di corse in salita
che alzavano la testa dal manubrio
per vedere se fosse finita,
allenati alla corsa, allenati alla gara,
e preparati a cadere e a tutto quello che s’impara.
Innamorati della sera, innamorati della luna,
conoscitori della notte senza averne paura.
Innamorati di quel fiore che non vuole mai dire:
ecco, è tutto finito e bisogna partire.
Ma ora è il momento di mettersi a dormire
lasciando scivolare il libro che ci ha aiutati a capire
che basta un filo di vento per venirci a guidare
perché siamo naviganti senza navigare mai.
(le parole sono tutte di Ivano Fossati, nessuna esclusa.
La foto di qualcuno che non conosco ma che non sono io.
Tutta farina del sacco di altri.
Io sono solo andata al mulino)
in tutto questo bell’andare, quello che ci consola
è che siamo stati lontani e siamo stati anche bene
e siamo stati vicini e siamo stati insieme.
Siamo stati contadini, noi due, senza conoscere la terra
e piccoli soldati senza amare la guerra.
Ci hanno mandati lontano senza spiegarci bene
e siamo stati male, ma siamo ancora insieme.
Grandi corridori di corse in salita
che alzavano la testa dal manubrio
per vedere se fosse finita,
allenati alla corsa, allenati alla gara,
e preparati a cadere e a tutto quello che s’impara.
Innamorati della sera, innamorati della luna,
conoscitori della notte senza averne paura.
Innamorati di quel fiore che non vuole mai dire:
ecco, è tutto finito e bisogna partire.
Ma ora è il momento di mettersi a dormire
lasciando scivolare il libro che ci ha aiutati a capire
che basta un filo di vento per venirci a guidare
perché siamo naviganti senza navigare mai.
(le parole sono tutte di Ivano Fossati, nessuna esclusa.
La foto di qualcuno che non conosco ma che non sono io.
Tutta farina del sacco di altri.
Io sono solo andata al mulino)
sabato 4 settembre 2010
Ti avrei accolto
fasciata da lenzuola di seta,
sotto al lume imponente delle mie 5 stelle.
Tu mi avresti abitato:
il tuo albergo di lusso,
senza pensare al conto
e ordinando champagne.
Incuranti degli altri e dei loro giudizi,
avremmo dormito sopra 1000 brioches,
ed io Maria Antonietta sarei stata Regina.
Questo è il fasto sognato
lungo tutta una notte,
ed io ancora cancello il mio neo
a forma di cuore.
E' visibile là,
sulla testa mozzata.
Al patibolo, in piedi, con il resto del corpo.
Senza occhi che vedano
quella parte di me
che rimane per terra.
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Sono io
- Pauline
- "...la più ingenua delle bambine, la più libera delle schiave, la più innocente delle puttane, la più eretica delle sante, la più folle creatrice di tele astratte e parole mai dimenticate, la più fiera signora di vetri infranti e nodi custoditi in un cassetto, la più inquieta sposa di venti e maree ribelli, la più eccentrica regina di idealismi, senza corona e senza terra..."
Obiettivo Pauline
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