venerdì 11 giugno 2010


Di nuovo in silenzio, a scrutarsi dentro.
Intuizioni che generano pensieri.
Pensieri che germogliano in sillabe.
Sillabe che si intrecciano,
si fecondano, si smembrano.
E via, ancora.

Sono l'onda leggera
che non possiede altro campo se non il mare.
Mi dibatto, scivolo, mi infrango.
Ma sempre in me.
Sempre e solo in me.




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"...la più ingenua delle bambine, la più libera delle schiave, la più innocente delle puttane, la più eretica delle sante, la più folle creatrice di tele astratte e parole mai dimenticate, la più fiera signora di vetri infranti e nodi custoditi in un cassetto, la più inquieta sposa di venti e maree ribelli, la più eccentrica regina di idealismi, senza corona e senza terra..."

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