giovedì 15 novembre 2012
Ci sono parole
che sembrano baci travestiti da suoni.
Burro e miele.
Abbracciami.
Mi manchi.
Altre parole invece
sono come schiaffi sulla bocca.
Vattene.
Non ti aspetto più.
Sta’ zitto.
Le parole con la "z" sono carezze ruvide,
di barba un po’ lunga.
Zanzara.
Zigrinatura.
Azzurro carta da zucchero.
Quelle con tante "s"
insinuano sottilmente
il serpente del sospetto.
Sentieri solitari.
Sei sicuro?
Stupidi sentimenti.
E così via:
la "l" è un suono liquido,
di luna, di laghi lontani
e di malinconia che allunga le labbra;
la "q" fa un suono profondo,
grave e tenebroso
come quando si parla nelle stanze vuote
di qualcuno che ormai non c'è più ;
le parole con la "a"
sono risate e stupore,
attesa, amore, allegria;
la "g" è un po’ spigolosa,
come l’ angolo di una ringhiera,
come il dente aguzzo di una cane che ringhia,
e si può addolcire, ma non troppo,
chè diventa subito gelatina.
Le parole dicono molto di più
di quel che significano.
E, delle volte,
non significano proprio nulla.
Sono solo suoni,
che rotolano in bocca,
per darci l’impressione
di poter far passare prima il tempo.
che sembrano baci travestiti da suoni.
Burro e miele.
Abbracciami.
Mi manchi.
Altre parole invece
sono come schiaffi sulla bocca.
Vattene.
Non ti aspetto più.
Sta’ zitto.
Le parole con la "z" sono carezze ruvide,
di barba un po’ lunga.
Zanzara.
Zigrinatura.
Azzurro carta da zucchero.
Quelle con tante "s"
insinuano sottilmente
il serpente del sospetto.
Sentieri solitari.
Sei sicuro?
Stupidi sentimenti.
E così via:
la "l" è un suono liquido,
di luna, di laghi lontani
e di malinconia che allunga le labbra;
la "q" fa un suono profondo,
grave e tenebroso
come quando si parla nelle stanze vuote
di qualcuno che ormai non c'è più ;
le parole con la "a"
sono risate e stupore,
attesa, amore, allegria;
la "g" è un po’ spigolosa,
come l’ angolo di una ringhiera,
come il dente aguzzo di una cane che ringhia,
e si può addolcire, ma non troppo,
chè diventa subito gelatina.
Le parole dicono molto di più
di quel che significano.
E, delle volte,
non significano proprio nulla.
Sono solo suoni,
che rotolano in bocca,
per darci l’impressione
di poter far passare prima il tempo.
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Sono io
- Pauline
- "...la più ingenua delle bambine, la più libera delle schiave, la più innocente delle puttane, la più eretica delle sante, la più folle creatrice di tele astratte e parole mai dimenticate, la più fiera signora di vetri infranti e nodi custoditi in un cassetto, la più inquieta sposa di venti e maree ribelli, la più eccentrica regina di idealismi, senza corona e senza terra..."
Obiettivo Pauline
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