giovedì 28 ottobre 2010
Mi chiedo come e quando
il disgusto individuale si trasforma in rivolta.
Quando e come
chi se la racconta tra sè e sè
o con gli amici suoi
incontra altri sè ed amici altri.
Vorrei sapere
che cosa è necessario
per tramutare
il mugugno in tumulto,
il brontolio in ribellione,
il mormorio in sedizione.
Vorrei sapere dove e quando.
Ci vediamo lì.
il disgusto individuale si trasforma in rivolta.
Quando e come
chi se la racconta tra sè e sè
o con gli amici suoi
incontra altri sè ed amici altri.
Vorrei sapere
che cosa è necessario
per tramutare
il mugugno in tumulto,
il brontolio in ribellione,
il mormorio in sedizione.
Vorrei sapere dove e quando.
Ci vediamo lì.
mercoledì 27 ottobre 2010
I miei pensieri fanno a pugni
dentro lo stomaco.
Fottitene vs Noncelafaccio.
Siamo alla millequattrocentosettima sfida.
Una noia mortale, gli incontri tra i due:
si picchiano di santa ragione,
sanguinano, barcollano,
devastano l'ambiente
ma nessuno sovrasta davvero l'altro.
Finisce sempre ai punti
e con me-pubblico
che contesto me-giudici.
Io invece vorrei
un pensiero campione.
Così,
giusto per liberarmi
da tutte le mie indecisioni.
Una cosa veloce:
mi entri nello stomaco,
saltelli attorno all'avversario
per qualche minuto
e poi sfoderi tre cazzotti
come quelli di Alì contro Foreman.
K.O.
Pace.
dentro lo stomaco.
Fottitene vs Noncelafaccio.
Siamo alla millequattrocentosettima sfida.
Una noia mortale, gli incontri tra i due:
si picchiano di santa ragione,
sanguinano, barcollano,
devastano l'ambiente
ma nessuno sovrasta davvero l'altro.
Finisce sempre ai punti
e con me-pubblico
che contesto me-giudici.
Io invece vorrei
un pensiero campione.
Così,
giusto per liberarmi
da tutte le mie indecisioni.
Una cosa veloce:
mi entri nello stomaco,
saltelli attorno all'avversario
per qualche minuto
e poi sfoderi tre cazzotti
come quelli di Alì contro Foreman.
K.O.
Pace.
martedì 26 ottobre 2010
Ci sono cose che sento scritte per me
e non c'è nessuno
che possa togliermi questa convinzione.
Calvino ha scritto per me
le città invisibili, ad esempio.
E Saramago ha dato a Blimunda il mio dono
(ha esagerato: ho alcune intuizioni
ma non è che sappia proprio leggere nelle cose).
Poi ci sono frasi in cui vorrei adagiarmi,
lasciarmi carezzare da ogni singola parola,
frasi che vorrei scritte per me ma non lo sono
e cavolo quanto mi dispiace
e mi spiace così tanto
che magari faccio finta di niente
e mi ci sdraio lo stesso
e non si sa mai
che qualche parola distratta
mi sfiori la pelle.
martedì 19 ottobre 2010
E se in tv ci sono certi programmi,
colpa dell'italiano medio che li guarda.
E se c'è un certo giornalismo,
colpa dell'italiano medio che lo segue.
E se ci sono i reality
colpa del solito italiano medio che ci crede.
E se c'era Wanna Marchi,
colpa dell'italiana media
che comprava le alghe per snellire i fianchi.
Io mi sento un'italiana mignola.
colpa dell'italiano medio che li guarda.
E se c'è un certo giornalismo,
colpa dell'italiano medio che lo segue.
E se ci sono i reality
colpa del solito italiano medio che ci crede.
E se c'era Wanna Marchi,
colpa dell'italiana media
che comprava le alghe per snellire i fianchi.
Io mi sento un'italiana mignola.
martedì 12 ottobre 2010
La faccenda che penso è
che ognuno di noi abbia un tot di cose
da spendersi nel corso della vita:
quando sei piccolo sei fatto di poco,
di curiosità ed immaginazione,
di istinto e fantasia,
poi ti ingrandisci aggiungendo disillusione,
rabbia, paura, pazienza,
aggiungi un po' di tutto,
una riserva da consumare nel corso degli anni.
E' per quello che da vecchi ci si rimpicciolisce:
finisci le scorte di questo e quello
e ti si svuota la pelle.
Io,
e te lo dico con la certezza
che procura una notte insonne,
sono fatta al 43% di muco.
E spero di consumarlo in fretta,
chè son stanca di soffiarmi il naso.
E pazienza se mi si svuotano le tette.
che ognuno di noi abbia un tot di cose
da spendersi nel corso della vita:
quando sei piccolo sei fatto di poco,
di curiosità ed immaginazione,
di istinto e fantasia,
poi ti ingrandisci aggiungendo disillusione,
rabbia, paura, pazienza,
aggiungi un po' di tutto,
una riserva da consumare nel corso degli anni.
E' per quello che da vecchi ci si rimpicciolisce:
finisci le scorte di questo e quello
e ti si svuota la pelle.
Io,
e te lo dico con la certezza
che procura una notte insonne,
sono fatta al 43% di muco.
E spero di consumarlo in fretta,
chè son stanca di soffiarmi il naso.
E pazienza se mi si svuotano le tette.
domenica 10 ottobre 2010
Ho una cosa in gola.
Me la sento lì da un po' di tempo,
un fastidio costante.
Tossicchio, deglutisco,
faccio quel suono,
quello del cavallo al trotto e niente,
nessun sollievo.
E' aggrappata alle corde vocali,
non si muove.
Bevo molto ma non scivola via.
Cerco di ignorarla,
faccio finta non ci sia
ma oggi è particolarmente gonfia,
un po' mi soffoca, sì,
la sento che mi chiude il respiro.
Quindi è deciso, la tolgo.
La espello. La tiro fuori.
Magari la conservo,
la metto in un vaso con l'alcool
e la conservo a futura memoria.
Magari serve, a me che non imparo mai.
Questa cosa che tengo in gola da un po',
la metto lì, in un vaso sul comodino,
la prima cosa da vedere al mattino:
al Governo c'è uno dei tanti
che ha appena detto
L'Italia deve restare in Afghanistan
perché se non fossimo lì
non potremmo più avere diritto
di esercitare il nostro peso
in seno alla comunità internazionale.
Ecco.
Tolto.
Ma pensavo mi avrebbe fatto meglio.
martedì 5 ottobre 2010
Ci pensi, ci ripensi.
Ci strapensi.
Ci pensi un po’ su e poi torni a pensarci.
E mica solo pensi:
rifletti, analizzi, consideri
(come se fissassi una stella),
fai tutto quello che
un dizionario dei sinonimi
è in grado di suggerirti.
E arrivi a una conclusione definitiva:
è un errore.
Se lo fai, sbagli. Ma tanto.
Ma proprio di brutto.
Cioè, non è un semplice errore.
E' l’himalaya dei passi falsi.
E con la consapevolezza di, lo fai.
E lo fai a cuor leggero,
con la serenità di chi non deve più
stare a chiedersi se sia giusto o no,
col dubbio che magari te ne pentirai.
Niente dubbi.
E' sbagliato e te ne pentirai.
Che bello.
E' bellissimo, davvero.
Ti stai concedendo la certezza dell’errore.
Te la stai regalando senza scusanti,
senza giustificazioni, senza alibi.
Nessun
"non ci avevo pensato abbastanza".
Nessun
"non avevo valutato la cosa attentamente."
E ti senti bene
come non ti succedeva da mesi.
Ci strapensi.
Ci pensi un po’ su e poi torni a pensarci.
E mica solo pensi:
rifletti, analizzi, consideri
(come se fissassi una stella),
fai tutto quello che
un dizionario dei sinonimi
è in grado di suggerirti.
E arrivi a una conclusione definitiva:
è un errore.
Se lo fai, sbagli. Ma tanto.
Ma proprio di brutto.
Cioè, non è un semplice errore.
E' l’himalaya dei passi falsi.
E con la consapevolezza di, lo fai.
E lo fai a cuor leggero,
con la serenità di chi non deve più
stare a chiedersi se sia giusto o no,
col dubbio che magari te ne pentirai.
Niente dubbi.
E' sbagliato e te ne pentirai.
Che bello.
E' bellissimo, davvero.
Ti stai concedendo la certezza dell’errore.
Te la stai regalando senza scusanti,
senza giustificazioni, senza alibi.
Nessun
"non ci avevo pensato abbastanza".
Nessun
"non avevo valutato la cosa attentamente."
E ti senti bene
come non ti succedeva da mesi.
lunedì 4 ottobre 2010
C’è un animale
che si chiama hide behind
e che sta sempre alle tue spalle,
ti segue dappertutto,
nella foresta, quando vai per legna;
ti volti ma per quanto tu sia svelto
lo hide behind è più svelto ancora
e si è già spostato dietro di te;
non saprai mai com’è fatto ma è sempre lì.
(j.l. borges, Margarita Guerrero
manuale di zoologia fantastica)
che si chiama hide behind
e che sta sempre alle tue spalle,
ti segue dappertutto,
nella foresta, quando vai per legna;
ti volti ma per quanto tu sia svelto
lo hide behind è più svelto ancora
e si è già spostato dietro di te;
non saprai mai com’è fatto ma è sempre lì.
(j.l. borges, Margarita Guerrero
manuale di zoologia fantastica)
Non lo saprai mai com’è fatto.
Ma sai cos’è.
L’animale che è dentro me.
domenica 3 ottobre 2010
Ho un parlamento nel cervello
con alti e bassi che si alternano.
con alti e bassi che si alternano.
Spesso si vota
che spesso cade il governo
e la democrazia qui è di casa.
Ribaltoni frequenti
quando gli alti cambiano idea.
Quasi mai il contrario
che un perché mica lo so.
Slegati, i primi, buoni spunti e belle idee.
Un po’ fragili, però,
e pronti a cambiar squadra,
pronti a vendersi
per pochi denari e quattro parole.
Compatti, gli altri, duri a morire.
E sempre all’erta anche se all’opposizione.
Ma se al governo, statene certi,
sarà con maggioranza bulgara.
Aria di crisi, tra poco alle urne.
Che questa volta sarà scheda bianca
e facciano gli altri.
Poi, come sempre, si vedrà.
che spesso cade il governo
e la democrazia qui è di casa.
Ribaltoni frequenti
quando gli alti cambiano idea.
Quasi mai il contrario
che un perché mica lo so.
Slegati, i primi, buoni spunti e belle idee.
Un po’ fragili, però,
e pronti a cambiar squadra,
pronti a vendersi
per pochi denari e quattro parole.
Compatti, gli altri, duri a morire.
E sempre all’erta anche se all’opposizione.
Ma se al governo, statene certi,
sarà con maggioranza bulgara.
Aria di crisi, tra poco alle urne.
Che questa volta sarà scheda bianca
e facciano gli altri.
Poi, come sempre, si vedrà.
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